INFERMIERE: in sede di triage deve valutare i sintomi del paziente per poter garantire un efficace intervento medico

L’infermiere è tenuto a una valutazione complessiva delle condizioni del paziente, alla registrazione accurata delle informazioni cliniche e al monitoraggio continuo del quadro sintomatologico, per garantire una risposta sanitaria efficace e tempestiva.

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Caso di studio

All’infermiere in servizio presso il Pronto Soccorso dell’ospedale si contestava l’omicidio colposo del paziente asmatico per violazione delle linee guida del triage.

In particolare, nel corso del turno notturno l’infermiere ometteva di valutare correttamente la gravità del quadro clinico del paziente assegnandogli un codice verde al momento dell’ingresso in ospedale, e di registrare importanti informazioni cliniche sottovalutando il quadro sintomatologico.

Tale omissione determinava un ritardo nell’intervento medico contribuendo a causare il decesso del paziente per arresto cardio-respiratorio dovuto ad insufficienza respiratoria acuta da attacco asmatico di tipo 2.

Cosa dice la Cassazione

La IVa sezione penale della Corte di cassazione, con la sentenza n. 15076/2025 ha confermato la responsabilità dell’infermiere.

Per quanto riguarda le competenze del personale infermieristico, la cassazione ha evidenziato che all’infermiere non spetta solo una completa raccolta di dati non limitata alla rilevazione dei parametri vitali del paziente; compete, altresì, un giudizio di carattere valutativo dei sintomi riscontrati e riferiti.

Il personale infermieristico, pur non potendo formulare una diagnosi, deve procedere all’auscultazione mediante stetoscopio potendo rilevare i sibili certamente presenti in un attacco di asma grave compilando correttamente la scheda di triage.

Circa la posizione di garanzia dell’infermiere, egli ha l’obbligo di assistenza effettiva e continuativa del soggetto ricoverato atta a fornire tempestivamente al medico di guardia un quadro preciso delle condizioni cliniche ed orientandolo verso le più adeguate scelte terapeutiche.

Inoltre, il dovere di monitorare la stabilità delle condizioni dei pazienti rientra tra gli obblighi specifici del personale infermieristico di pronto soccorso, il quale, nel caso in cui si verifichino particolari situazioni di emergenza ha l’obbligo di allertare i medici in servizio, anche in altri reparti dell’ospedale al fine di consentire l’intervento di supporto.

Nel caso specifico, l’infermiere aveva omesso di considerare elementi cruciali come la difficoltà di deambulazione e la disfonia del paziente, mancando di fornire un quadro completo e accurato al medico.

Conclusioni

In conclusione, la responsabilità dell’infermiere nel triage va oltre la semplice registrazione di dati. Seppur non sia un medico, l’infermiere ha l’obbligo di valutare attentamente le condizioni del paziente, registrare in modo completo le informazioni rilevanti e monitorare l’evoluzione del quadro clinico, al fine di garantire un tempestivo ed efficace intervento medico.

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